11/26/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/27/2024 02:19
Il persistente e preoccupante aumento dei discorsi d'odio in Europa, in particolare online, ha un profondo impatto sulla democrazia e sul godimento dei diritti umani in Europa. Le azioni intraprese dal Consiglio d'Europa e dai suoi Stati membri per combattere questa preoccupante tendenza, le sfide rimanenti e le strade da percorrere per prevenire e combattere i discorsi e i crimini d'odio in modo efficace e sostenibile sono al centro di un evento co-organizzato dal Consiglio d'Europa e dalle autorità francesi presso l'Istituto del Mondo Arabo di Parigi.
È stata posta particolare enfasi sulle misure adottate dalla Francia, che ha fatto della lotta all'odio e a tutte le forme di discriminazione una sua priorità. L'incontro rappresenta un'importante opportunità per discutere le tendenze attuali e i modi per combattere la piaga della discriminazione contro vari gruppi e minoranze in un mondo sempre più polarizzato.
Nel suo discorso di apertura, il Vice Segretario generale Bjørn Berge ha sottolineato che arginare i discorsi e i crimini d'odio è una priorità urgente data la portata della sfida nella nostra era polarizzata e digitale: "Sarei lieto di ascoltare l'efficacia dell'attuazione delle norme del Consiglio d'Europa e degli altri strumenti utilizzati fino ad oggi, nonché degli esempi di buone pratiche da parte degli Stati membri, tra cui il paese ospitante, ovvero la Francia, che ci mostrerà cosa significa in termini concreti".
L'evento segna l'apertura della decima riunione del Comitato direttivo sull'antidiscriminazione, la diversità e l'inclusione (CDADI) del Consiglio d'Europa. La lotta ai discorsi d'odio sarà un tema chiave dell'incontro, in particolare nel contesto dello studio di fattibilità sulle politiche e le pratiche di desegregazione e inclusione nell'istruzione dei bambini rom e viaggianti, che sarà discusso in vista dell'adozione da parte del Comitato il 27 novembre. Lo studio si basa su ricerche documentali e su un'indagine condotta in diciassette Stati membri, tra cui la Francia.
Un modo importante per arginare la segregazione educativa intergenerazionale è l'istruzione terziaria (post-secondaria), perché i laureati rom fungono da modelli nelle loro famiglie e comunità. Alcuni paesi hanno attuato politiche specifiche per aumentare la partecipazione dei rom all'istruzione superiore attraverso sistemi di borse di studio e di sostegno all'alloggio. Il testo completo dello studio sarà pubblicato sul sito del CDADI il 27 novembre.