11/14/2024 | Press release | Distributed by Public on 11/14/2024 10:40
Nella seconda settimana di novembre, da lunedì a venerdì, le marine militari di Indonesia e Russia hanno tenuto le loro prime esercitazioni militari congiunte nel Mar di Giava, al largo di Surabaya. La Russia ha inviato tre corvette, una petroliera, un elicottero e un rimorchiatore: uno schieramento modesto, ma politicamente significativo. Le esercitazioni sono svolte infatti appena due settimane dopo che Prabowo Subianto, ex generale e ministro della Difesa, ha assunto la presidenza dell'Indonesia. Poiché è la prima volta che si tengono queste attività militari bilaterali con Mosca e l'Indonesia ha appena chiesto di entrare a far parte dei BRICS - l'acronimo con cui è conosciuta la nuova alleanza fra Stati che vorrebbero sostituire il dollaro come moneta commerciale - analisti, ricercatori e politici hanno cominciato a farsi domande. Ovvero a chiedersi se la presidenza Prabowo, eletto nelle elezioni del febbraio scorso e insediatosi il 20 ottobre, segnerà un cambio di passo nella tradizionale neutralità del colosso del Sudest asiatico, che per decenni - durante la dittatura di Suharto - è sempre stato molto vicino agli Stati Uniti per poi scegliere la strada dell'equidistanza. Soprattutto, ci si chiede se Giacarta voglia far pendere l'ago della bilancia dalla parte russa, in un esercizio di difficile equilibrio che, sotto la presidenza del suo predecessore Joko "Jokowi" Widodo, si era giocato soprattutto sull'asse Cina-Stati Uniti.
In passato l'Indonesia ha tenuto esercitazioni congiunte con la Russia come parte dell'ASEAN, l'associazione delle nazioni del Sudest asiatico, ma le attività militari attuali sono state percepite come un primo sforzo bilaterale tra i due Paesi. Una scelta che sembra voler riequilibrare le esercitazioni congiunte annuali con gli Stati Uniti e i suoi alleati. Secondo diversi osservatori, quella di Prabowo non è però una sterzata ma un semplice allargamento di orizzonti politico-commerciali e, forse, si potrebbe aggiungere, una sorta di bilanciamento della presenza cinese più che di quella americana. Prabowo non ha mai nascosto la sua antipatia per Pechino ma, come ministro di Jokowi - che con la Rpc ha sempre avuto ottime relazioni e da cui si è assicurato investimenti importanti - ha dovuto far buon viso a cattivo gioco. Nei suoi viaggi precedenti all'entrata in carica come capo di Stato ha visitato infatti sia la Cina sia la Russia. Adesso ha in programma il suo primo viaggio da presidente: andrà a Washington e a Londra ma tornerà anche Pechino.
Probabilmente la tradizionale posizione di "neutralità transnazionale" dell'Indonesia - il mantra di Jokowi - non cambierà, ma avvicinarsi a Mosca può voler dire molte cose. Tanto per cominciare, gli indonesiani non hanno mai gradito gli ostacoli frapposti da Zelensky a due tentativi indonesiani di proporsi come mediatori per una soluzione diplomatica del conflitto con Mosca. La prima volta quando, nel 2022, Jokowi si era recato come presidente del G20 in entrambe le capitali. La seconda, quando nel 2023 Prabowo, dal podio del Shangri-La Dialogue Forum, aveva suggerito un cessate il fuoco e l'istituzione di una zona demilitarizzata lungo la linea di contatto tra le parti sotto supervisione Onu. Posizione considerata filorussa. Nonostante sin dall'inizio Giacarta abbia votato a favore delle risoluzioni Onu per il ritiro della Russia dai territori occupati, Prabowo sembrerebbe più portato di Jokowi a non guastare i rapporti con Mosca. Forse anche per bilanciare la presenza cinese, non solo sul suo mercato interno ma anche nel Mar cinese meridionale dove l'Indonesia condivide, soprattutto con Filippine e Vietnam, contenziosi su isole e atolli di quel vasto specchio di mare. Sul fronte politico, secondo Dedi Dinarto, analista di Global Counsel citato dal Financial Times, "le prime esercitazioni navali congiunte dell'Indonesia con la Russia segnano un cambiamento significativo nel modo in cui il Paese interagisce con il mondo. Piuttosto che concentrarsi esclusivamente sulle interazioni con grandi potenze come Cina e Stati Uniti, l'amministrazione Prabowo sta adottando un approccio multilaterale… che consente all'Indonesia di lavorare con una vasta gamma di partner". Poi ci sono le questioni economiche.
Sul piano commerciale, nel 2022, Mosca ha esportato per 1,88 miliardi di dollari in Indonesia (fertilizzanti potassici, ferro semilavorato, carbone pressato) e negli ultimi 5 anni, le esportazioni dalla Russia in Indonesia sono aumentate a un tasso annuo del 6,68%, passando da 1,36 miliardi nel 2017 ai 1,88 miliardi nel 2022. Nello stesso anno, l'Indonesia ha esportato per 1,39 miliardi in Russia (principalmente olio di palma e cocco) con un trend però in discesa. Il Jakarta Post, autorevole quotidiano in lingua inglese della capitale, ricorda che, non soltanto "Giacarta ha legami commerciali con Mosca, ma le principali importazioni di armi si sono bloccate negli ultimi anni dopo che la Russia ha preso la Crimea nel 2014 e ha lanciato la sua offensiva militare su vasta scala contro l'Ucraina". Tuttavia, secondo il giornale, "da quando è diventato ministro della Difesa nel 2019, Prabowo ha mantenuto in vita un accordo da 1,1 miliardi di dollari per un aereo da caccia russo concordato un anno prima, nonostante la minaccia segnalata di sanzioni statunitensi".
La maggior garanzia sulla neutralità indonesiana resta comunque, dietro le quinte, l'ex presidente Jokowi. Prabowo gli deve in sostanza la presidenza ed è circondato da uomini fedeli all'ex capo di Stato a cominciare da suo figlio Gibran, attuale vicepresidente, e da almeno altri due personaggi di rilievo: Pratikno, attuale ministro coordinatore per lo Sviluppo umano e gli Affari culturali e Budi Arie Setiadi, ministro delle Cooperative, creatore di "Projo" un'organizzazione di volontari pro-Jokowi.