11/12/2024 | News release | Archived content
"Ormai non sappiamo più cosa fare, ci sentiamo abbandonati e viviamo nell'indifferenza della politica regionale". Si sentono impotenti i pescatori dei compendi ittici dell'oristanese e il loro non è solo un grido di protesta, ma di allarme rispetto ad una situazione che sta portando al degrado delle lagune, ad un crollo dell'attività e della produzione, con consistente perdita di posti di lavoro.
La grave criticità è emersa nel corso di un incontro tenutasi questa mattina, nell'aula consiliare della Provincia di Oristano, voluto dall'amministratore straordinario dell'Ente, Battista Ghisu per conoscere direttamente dalla voce degli operatori le problematiche che affliggono il comparto della pesca dei compendi ittici del territorio.
Oltre all'Amministratore, Battista Ghisu, al dirigente Raffaele Melette e al funzionario dell'Ente Rosanna Casu, erano presenti all'incontro Giuliano Cossu - presidente del Nuovo Consorzio Pontis di Cabras, Raffaele Manca - presidente della Cooperativa di Is Benas, Alberto Porcu - presidente della Coop. Sant'Andrea di S'Ena Arrubia, Antonio Loi - presidente del Consorzio pesca di Marceddì, Gabriele Chessa e Mauro Steri, rispettivamente presidente e responsabile settore pesca della Legacoop Oristano, Antonio Cappai -Confcooperative Oristano e Gianni Fanni - presidente Unicoop Oristano.
La Provincia darà pieno sostegno ai lavoratori del settore pesca, ha dichiarato in apertura l'Amministratore Ghisu, sia dal punto di vista amministrativo con gli uffici per quanto di competenza dell'Ente, ma anche e soprattutto per sostenere presso la Regione Sardegna le giuste istanze di tutto il comparto.
Le criticità evidenziate dai presenti nei rispettivi interventi sono, ormai, note da anni e fanno tutte riferimento alla Regione Sardegna, che rimane indifferente rispetto a tutta una serie di problematiche che riguardano principalmente gli indennizzi, ma non solo.
Gli stagni sono ambienti fragili da tutelare e hanno bisogno di una urgente manutenzione idraulica, ha detto Steri (Legacoop), ma ad oggi nessun lavoro è stato avviato, con Antonio Loi (Consorzio pesca di Marceddì) che, su questo ambito, ha ricordato come il mancato adeguamento del canale 17, tratto che collega gli stagni di Corru s'Ittiri e Corru Mannu al mare abbia causato gravi perdite nell'allevamento delle arselle e gravi morie di pesci nel corso dell'anno. Interventi di manutenzione che, secondo CAPPAI (Confcoop) dovrebbero diventare strutturali nel tempo.
Ampio spazio nel corso dell'incontro ha avuto il problema dei danni causati dall'alto numero di cormorani.
Dure le critiche verso la Regione da parte dei rappresentanti dei pescatori, che ricevono indennizzi del tutto inadeguati rispetto ai milioni di euro di danni, così come certificato anche da uno studio dell'Università di Sassari, commissionato dall'Ente regionale, come richiamato dal presidente del Nuovo Consorzio Pontis, Cossu.
La criticità degli indennizzi ruota fondamentalmente tutto sulle modalità di censimento dei cormorani, stabilite con delibera di Giunta Regionale del 2015, alle quali devono attenersi gli operatori che effettuano i monitoraggi. E' su questo argomento che risuona forte la contestazione verso la Regione. Secondo Cossu (Presidente Nuovo Consorzio Pontis Cabras) gli uffici regionali devono prendere atto della necessità di modificare il protocollo operativo e rivedere le regole che consentano un censimento adeguato e corrispondente ai numeri reali dei cormorani presenti.
Fanni (Unicoop Oristano), nell'auspicare altri successivi tavoli di confronto su questo tema, ha evidenziato i rischi di un mancato ricambio generazionale dei lavoratori del comparto, visti gli importanti cali occupazionali degli ultimi anni, come confermato anche da Manca (Coop. Is Benas).
L'inutilità dei metodi non cruenti di dissuasione sono stati evidenziati da Chessa (Legacoop), che ha ribadito la necessità di equilibrare la contrapposizione tra attività produttive e specie ittiofaghe protette, con giusti indennizzi e percentuali che definiscano in modo corretto il rapporto tra risorse messe a disposizione nel bilancio regionale e l'effettiva quantificazione del danno. Il 100% attuale determinato dalla Regione è del tutto fasullo. Cappai (Confcoop) ha lanciato l'idea di un ristoro minimo di base da integrare con successiva stima dei danni.
Dall'incontro è emersa, dunque, una situazione pronta ad esplodere in protesta pubblica a Cagliari, davanti al palazzo della Regione, anche se i rappresentanti dei pescatori ritengono che la politica debba farsi carico di questa emergenza senza prese di posizione eclatanti.
L'Amministratore straordinario, Battista Ghisu, ha chiuso la riunione assicurando il proprio impegno "per trovare, di comune accordo con chi opera nel settore, una soluzione alle difficoltà emerse oggi. Ribadisco che la Provincia si schiera a fianco dei pescatori, è evidente che il danno su cui vengono calcolati gli indennizzi è di gran lunga sottostimato. Gli uffici dell'Ente sono a completa disposizione per ridurre le criticità connesse al censimento."
"Il settore della pesca è fondamentale per il nostro territorio - ha proseguito Ghisu - il 50% delle concessioni è assegnato ai compendi ittici dell'oristanese, con centinaia di famiglie che vivono da una attività che dovrebbe essere rafforzata. Come Provincia ci faremo carico di rappresentare ai vertici politici regionali l'urgenza di trovare una soluzione adeguata per un comparto che al momento è in grave emergenza".